L’obesità infantile è un problema in forte crescita nella società moderna.
La commissione ECHO (Ending Childhood Obesity) dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha stilato un rapporto nel 2016, nel quale sottolinea questa forte crescita: 41 milioni di bambini sotto i 5 anni sono in sovrappeso e obesi. Tutto questo colpisce soprattutto i paesi in via di sviluppo: dal 1990 al 2014 il numero di bambini in sovrappeso è raddoppiato da 7,5 a 15,5 milioni.
In Italia riguarda un bambino su quattro e, anche se negli ultimi dieci anni di indagini si è osservato una minima riduzione della diffusione del sovrappeso e dell’obesità tra i bambini italiani, il lavoro da fare è ancora lungo.
Ma come si arriva all’obesità infantile? Introducendo più calorie di quante se ne consumano. Sembra molto banale ma, escludendo altre cause di tipo organiche e/o ormonali, è questo il fattore alla base dell’obesità, che a sua volta è determinato da altri fattori:
· eccessiva/cattiva alimentazione;
· ridotta o nulla attività fisica;
· fattori di tipo genetico/familiare.
L’eccessiva/cattiva alimentazione dei bambini riflette spesso la medesima alimentazione dei genitori; a causa di una vita frenetica, fatta di giornate cariche di attività e impegni, il tempo per dedicarsi ad un pasto adeguato sembra ridursi e i cibi pronti o i pasti fuori casa sono un salvezza in questi casi. Non c’è nulla di male in tutto questo ma, se diventa un’abitudine, questo comportamento inciderà sui gusti e le preferenze alimentari dei bambini.
Non spetta a me dare informazioni sulle proprietà nutritive degli alimenti (per questo ci sono le figure professionali come pediatri, nutrizionisti, dietologi e così via) ma questo è semplicemente un esempio per far riflettere su come il nostro comportamento alimentare influenza il comportamento alimentare dei nostri figli.
I bambini, fin da neonati, ci prendono come esempio e guida da imitare nella vita di tutti i giorni per imparare a stare al mondo; imitano le nostre espressioni, ripetono le nostre parole e le nostre frasi, mettono in pratica comportamenti che hanno osservato in noi adulti e, tra questi, anche quello alimentare. Ricordiamoci sempre che assumere cibo è un vero e proprio comportamento e, in quanto tale, anche questo viene osservato e riproposto dai nostri cuccioli d’uomo.
Tutto questo fa parte dei fattori familiari che ho citato nell’elenco di cui sopra.
A questo proposito vorrei sottolineare come essere dei genitori in sovrappeso o obesi non per forza porterà ad avere dei figli con la stessa problematica, ma è una situazione che potrebbe accadere. Questo semplicemente per il fatto che i bambini acquisiranno e imiteranno le vostre stesse abitudini alimentari, e non per forza alla base ci sarà una causa genetica, ma potrà essere semplicemente il risultato di un comportamento appreso.
È molto importante stare attenti all’alimentazione dei propri piccoli perché l’obesità infantile può comportare molte conseguenze negative a breve e a lungo termine. Per esempio problematiche a livello respiratorio (es. apnea notturna), a livello articolare (es. varismo degli arti inferiori, cosiddette gambe ad “X”), disturbi della digestione e problematiche a livello psicologico. I bambini in sovrappeso o obesi possono essere oggetto di scherno da parte di altri bambini (non è una regola ma può succedere), e questo può avere conseguenze sull’accettazione del proprio fisico e sul livello della propria autostima.
E in più, non dimentichiamoci, della possibilità che un bambino obeso diventerà un adolescente e un adulto obeso, con tutte le conseguenze che comporta sia a livello psicologico che a livello fisico (problemi di natura cardiocircolatoria come l’ipertensione, di natura metabolica come il diabete, ecc). Le conseguenze psicologiche che si riscontrano da bambini possono continuare e aumentare nel corso degli anni.
Per evitare tutto questo è importante DARE IL BUON ESEMPIO.
Fondamentale è promuovere la Consapevolezza Alimentare e aiutare il bambino a distinguere quando ha davvero fame o vuole mangiare semplicemente per il gusto di assaporare qualcosa di cui ha “fantasia”, ed evitare di costringere i piccoli a finire una pietanza a tutti i costi nonostante dicano di essere sazi, in modo che imparino ad ascoltare i propri bisogni e la reale sensazione di fame e sazietà. Anche per questo bisogna evitare di premiare i bambini con il cibo.
Un altro comportamento che può aiutare è quello di abituare il bambino a mangiare senza essere distratto da giochi, tv, tablet o quant’altro, in modo che impari a dare importanza a quanto sta facendo e a concentrarsi di più su QUANTO e COSA sta mangiando.
Un altro fattore che contribuisce all’obesità infantile è che molti bambini fanno poca attività fisica. Non per forza bisogna iscrivere i propri figli in piscina, a scuola calcio, ecc, ma basterebbe farli giocare di più nei parchi o nei giardini con altri bambini, farsi accompagnare da loro per una passeggiata anche di pochi minuti, facendo in modo che siano meno sedentari e pigri possibili.
È importante fare attenzione al comportamento alimentare dei bambini fin da piccoli dando noi il buon esempio, non esagerando con il cibo e le porzioni e aumentando l’attività fisica, in modo che i piccoli apprendano da noi il giusto comportamento da seguire, permettendogli uno sviluppo armonico e in salute. Nel momento in cui l’obesità è stata già raggiunta, bisogna affidarsi agli esperti (psicologi, nutrizionisti, pediatri) che vi guideranno in un percorso per risolvere il problema.